L'introduzione di Ugo Monneret presenta brevemente la situazione dell'architettura di fine Ottocento, che vede in Europa architetti come Horta, Makintosch, Wagner, Hofmann, Olbrich, Saarinen e in Italia Giuseppe Sommaruga.
Allievo all'Accademia di Belle Arti di Brera di Camillo Boito, il Sommaruga si mise in luce con il primo premio al Concorso Internazionale di Architettura di Torino nel 1890. Al tempo era già un professionista notevolmente affermato, avendo progettato in quegli anni l'ossario di Palestro ed alcuni edifici ad uso abitativo a Milano. La realizzazione del palazzo Castiglioni realizzata nel 1901-1903 ne fece la personalità di maggior spicco del liberty milanese.
Sommaruga fu l'unico degli architetti italiani di linea modernista a creare uno stile proprio e personale, vigorosamente plastico ma interessato anche a criteri di funzionalità. Tra le sue opere più significative vanno ricordati il palazzo Castiglioni a Milano (1900-1903), la palazzina Salmoiraghi a Milano (1906), la villa Faccanoni a Sarnico (1907), il mausoleo Faccanoni nel cimitero di Sarnico (1908), la villa Romeo (ora clinica Columbus a Milano) (1911-1913), vari villini a Roma, il Palace Hotel e l'Hotel Tre croci a Campo dei Fiori di Varese con stazione d'arrivo della funicolare, una singolare premessa alle esperienze di Antonio Sant'Elia. Il volume riporta le planimetrie di alcune opere riportate più avanti in fotografia con il riferimento al numero romano delle immagini fotografiche, quindi sessanta fotografie di edifici realizzati e alcuni disegni (piante e prospetti). I numeri mancanti in realtà sono tavole di formato doppio e quindi non mancano. Esempio tav.16 e17 grand Hotel Tre Croci, riferimento a Sant'Elia.
Datazione incerta