Recent Submissions
Le immagini che vengono qui pubblicate sono state prodotte negli anni 2000-2001 in occasione dei progetti per Bologna 2000 capitale della cultura e attestano lo stato di conservazione dei papiri conseguente gli studi di Orsolina Montevecchi e le operazioni di restauro degli anni 70. A seguito dell’evoluzione degli studi e della campagna di restauro effettuata negli anni 2021-2023 (che porterà a una nuova edizione dei papiri) si è scelto di mantenere online la pubblicazione di queste immagini per preservare la memoria di quegli studi e quei restauri.
De Bononiensi Scientiarum et Artium instituto atque academia commentarii
II fondo, nato come sezione della biblioteca stessa al momento della sua costituzione, raccoglie più di 6000 volumi tra incunaboli, cinquecentine (oltre 700) e preziose edizioni sette-ottocentesche. Le cinquecentine costituiscono la parte più interessante per la varietà dei contenuti e delle forme letterarie che vi sono espressione di un diritto che è stato vigente a livello europeo ben sette secoli.
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Images related to the great majority of the inscriptions from Greek Cyrenaica (VII-I BC) and to the Greek verse inscriptions from Greek and Roman Cyrenaica (VII BC-VII AD). Each inscription of the corpus is illustrated with one or several images allowing to understand the typology of the support and to check the proposed readings.
BYZART – Byzantine Art and Archaeology on Europeana - collection arises from the eponym project co-funded by the European Commission as part of the Connecting Europe Facility (CEF) program. It gathers a great amount of images and audio-visual materials related to the Byzantine and Post-Byzantine cultural heritage, namely 76273 digital contents. They pertains to 29 previously never exploited archives, sometimes having required restoration and preservation measures. Original analogic archives included slides, glass plates, cardboards, gelatin silver prints, albumen prints, carbon prints, collotypes, photogravures, color prints, transparencies, watercolors, sketches and drawings. In addition, the collection encompasses one music archive of traditional Orthodox church music records and one audio-visual archive about the Byzantine monuments of Cyprus. For digitization purposes, high-standard digitization guidelines have been adopted by content providers. The customized metadata scheme is modelled on the Europeana Data Model and embeds Linked Open Data resources in order to ensure project interoperability and searchability. Most of the collection regards a great array of artistic and cultural expression related to the Byzantine Empire and its legacy. In order to maintain coherence and consistency with the original composition of archival collections, some records related to the Roman Imperial period are also included since comprised in the analogic collections. Therefore, the chronological range of BYZART collection spans from the 1st to the 20th c. AD and date references are categorized as follows: Imperial/Late Roman (1st-3rd c. AD); Early Byzantine/Late Antique Period (4th-6th c. AD); Byzantine Early Middle Ages (7th-9th c. AD); Middle Byzantine Period (10th-12th c. AD); Late Byzantine Period (13th-15th c. AD); Post-Byzantine (16th-20th c. AD); Western Early Middle Ages (7th-9th c. AD); Western Middle Ages (10th-15th AD). Further chronological details are sometimes included in the description of single items.
Il lavoro di ricerca riguarda lo studio del Codice dantesco miniato su pergamena conservato presso la Biblioteca del Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali di Ravenna. Tale codice è noto alla comunità scientifica internazionale con la sigla di Phillipps 9589 e deve la sua notorietà al fatto non solo di essere l'unico palinsesto dantesco, ma anche di conservare, nella scriptio superior, uno tra i testimoni più antichi di quel ramo della tradizione manoscritta della Commedia di Dante chiamata tradizione a, la cosiddetta antica vulgata.
La ricerca, svolta in più fasi, si è proposta di approfondire gli aspetti tecnico-diagnostici, in particolare le finalità generali sono state:
- valutazione dello stato di conservazione;
- caratterizzazione dei materiali;
- miglioramento della leggibilità del testo dantesco e lettura del palinsesto;
- valutazione dell'ambiente di conservazione;
- digitalizzazione del codice per una fruizione intranet ed internet.
A tal riguardo ci si è avvalsi dell'impiego delle seguenti tecniche diagnostiche non-distruttive anche a scopo documentario:
- fotografia digitale;
- videomicroscopio ad analisi di immagine;
- colorimetria spettrofotometrica;
- fluorescenza a raggi X (XRF);
- colorimetria spettrofotometrica;
- sistema multispettrale per l'acquisizione di immagini (MuSIS Multispectral Imaging System);
- strumentazioni per il monitoraggio ambientale (termoigrometro, luxmetro, prelevatore polveri PTS e PM10)
Progetto di ricerca a cura di Salvatore Lorusso, Andrea Natali, Chiara Matteucci, Raffaele Savigni.
La schedatura, a cura di Cristina Polazzi, è tratta dal Censimento e edizione dei Commenti danteschi.
Il fondo raccoglie i volumi antichi di astronomia acquisiti a partire dalla fondazione nel 1712 della Specola dell'Istituto delle Scienze, primo osservatorio astronomico pubblico in Italia.
Il fondo si costituisce grazie alla passione bibliofila e all’interesse per la storia della medicina veterinaria del prof. Maestrini, attività che hanno affiancato il suo magistero accademico in qualità di titolare della cattedra di Patologia Aviare all’Università di Bologna, Facoltà di Medicina Veterinaria. Il fondo comprende 715 opere a stampa di cui 8 cinquecentine, 11 seicentine, 65 opere del ‘700, 274 dell’800 e 357 della 1. metà del Novecento, oltre a una collezione di 125 bandi ed editti, in massima parte del XVIII o XIX secolo, emanati da autorità pubbliche preunitarie in tema di sanità pubblica.
Un registro prestampato con dati rilevati manoscritti a inchiostro bruno. Rilegati per errore prima il 1894 e poi 1885-1887, mancano le rilevazioni tra il 1888 e il 1893.
9 taccuini manoscritti con illustrazioni.
La raccolta storica della biblioteca contiene materiale raro e di pregio delle discipline di settore.
Monografie e periodici, molte grandi cartelle di tavole sciolte che venivano utilizzate durante la Didattica di Architettura Tecnica, motivo per il quale alcune tavole sono mancanti e molte sono bucate negli angoli per l'uso delle puntine sui tavoli da disegno. La digitalizzazione ha permesso in alcuni casi il completamento di alcune opere: è stata richiesta la digitalizzazione delle tavole mancanti ad altre biblioteche italiane che le possedevano, è stato così realizzato anche un “restauro e completamento virtuale” dell'opera stessa. Nella prima parte del lavoro sono state scelte per lo più le cartelle contenenti tavole sciolte che si prestavano meglio alla digitalizzazione con scanner di formato A3.
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